Negli ultimi mesi, sono state centinaia le auto danneggiate dopo un rifornimento di gasolio. Le auto in questione hanno riportato danni generalmente al gruppo di iniezione che hanno obbligato i proprietari a tempestivi interventi per la riparazione. L’ammontare del danno va da alcune centinaia di euro – dalla pulizia del serbatoio e degli iniettori con sostituzione del filtro gasolio – a cifre superiori (da mille in su, a seconda delle marche e dei modelli) per la sostituzione della stessa pompa di iniezione.
Non meno frequenti sono i casi registrati, in seguito a rifornimenti di gasolio, di presenza di acqua in serbatoio, con conseguente danno agli iniettori.
I primi episodi si sono verificati a ridosso della fine dell’anno e geograficamente sono molto diffusi, specie in Puglia e in particolare in provincia di Lecce.
In un primo momento i consumatori avevano puntato il dito sulla raffinazione di una grossa partita, avvenuta a Taranto, da parte dell’Eni, distributore quasi esclusivo degli idrocarburi in Puglia, Calabria, Basilicata e buona parte della Campania meridionale. In particolare, si è subito pensato ad una raffinazione inadeguata ad una involontaria mescola tra gasolio e benzina ma l’Eni, che si occupa della distribuzione in quasi tutto il Mezzogiorno, ha escluso che si siano verificati problemi nei processi di sua competenza.
La multinazionale italiana, dopo una prima fase dove dichiarava che i problemi erano riconducibili a quanto accaduto fuori dalla raffineria nel percorso che riconduce alla piccola distribuzione, durante la trasmissione televisiva “Mi manda Rai Tre” si è dichiarata , tuttavia, pronta a rimborsare i proprietari di auto danneggiate dal gasolio “sporco”.
L’origine dei problemi, secondo il direttore commerciale di Eni, potrebbe essere legata ad una partita di carburante raffinato nell’impianto a Taranto con sostanze inadatte, quello che tecnicamente si chiama particolato, alla combustione all’interno del motore.
Resta il fatto che i veicoli hanno manifestato problemi di ogni sorta: in alcuni casi sono andati in panne e in alcune concessionarie sono state riportate con il carro attrezzi auto che erano state vendute appena pochi giorni prima.
Quali gli obblighi del distributore di benzina e della compagnia petrolifera?
In attesa di comprendere quale sia stato il vizio di origine, una raccomandazione da tener ben presente è quella di conservare lo scontrino o la ricevuta, in modo che si possa intraprendere un percorso risarcitorio, tanto nei confronti del distributore, tanto nei confronti della compagnia petrolifera.
Il distributore ha infatti l’obbligo di evitare che il carburante erogato all’utenza presenti impurità in sospensione o sostanze estranee, con onere a suo carico di provare il proprio adempimento, secondo gli ordinari principi in tema di responsabilità contrattuale.
Come i cittadini possono concretamente chiedere il risarcimento?
Fondamentale sarà denunciare l’evento dannoso entro due mesi dalla scoperta. E’ necessario dar prova che il danno subito sia stato causato dal cosiddetto “gasolio sporco” o da acqua nel gasolio. Questa certificazione può essere richiesta alla stessa officina che ha effettuato la riparazione. Altro aspetto fondamentale è provare presso quale distributore è stato effettuato il rifornimento di carburante. La prova può essere data, ad esempio, mediante la stessa ricevuta rilasciata dal rifornitore o essere ricavata risalendo ai movimenti effettuati, in caso di pagamento con bancomat o carta di credito.
Queste dunque le “premesse” da allegare alla richiesta di rimborso, da inviare tramite raccomandata con ricevuta di ritorno al distributore ed alla compagnia petrolifera. I consumatori, che solitamente non conservano lo scontrino dopo aver fatto rifornimento, possono comunque dimostrare di aver fatto rifornimento, ad esempio grazie alle prove testimoniali oppure attraverso l’esame dei filmati delle telecamere.
Pertanto, in Tribunale bisognerà dimostrare che il veicolo è stato rifornito presso quella specifica stazione di servizio e che il successivo guasto del veicolo dipende proprio dal carburante erogato (in questo può aiutare mettere in evidenza che le stesse problematiche sono state riscontrate su diverse auto che avevano effettuato anch’esse il rifornimento presso lo stesso distributore), in base alla scheda di assistenza e riparazione. Tali circostanze delineano una inequivocabile responsabilità di natura contrattuale, riguardante la qualità della merce venduta, con conseguente accollo di tutti i danni provocati dalla inadeguatezza del bene venduto.
Nel caso in cui il gestore e/o la compagnia petrolifera non provvedessero in tempi brevi al risarcimento dei danni, basterà affidarsi al proprio legale di fiducia per ottenere giustizia.
In tali casi, infatti, come di recente riconosciuto in via pretoria, è possibile ricevere il risarcimento del danno, finanche non patrimoniale, patito.
Lo “Studio Legale Melorio” offre consulenza legale e tutela, sia stragiudiziale sia giudiziale, ai consumatori vittime di soprusi da parte:
-dei Tour Operator Nazionali ed Internazionali e delle Compagnie Aeree e di Navigazione, oltre che di trasporto in genere, ferroviario e su gomma (danni da vacanza rovinata);
– delle Compagnie Telefoniche (attivazione illegittima di servizi a pagamento, danni per disservizi alle attività commerciali, etc.);
– delle compagnie di Luce, Acqua, Gas.
Lo stesso è altresì attivo per tutte quelle problematiche in cui il consumatore si trovi ad essere vittima di ingiustizie a causa della sua posizione di debolezza contrattuale (a titolo esemplificativo: contratti, specie di Banche e Assicurazioni, contenenti clausole vessatorie; prodotti difettosi ed azioni di garanzia; contratti conclusi fuori dei locali commerciali, etc.).
Infine, i clienti dello Studio sono assistiti nei vari giudizi di opposizione dinanzi alle competenti autorità giudiziarie (Giudice di Pace, Tribunale, Commissione Tributaria) avverso le illegittime notifiche di verbali per infrazioni al Codice della Strada, di cartelle esattoriali, di avvisi di iscrizione ipotecaria, fermi amministrativi del veicolo, etc.
Lo stesso, ove possibile, provvede all’anticipo di tutte le spese vive e non richiede alcun anticipo sul compenso dell’attività professionale.
Lo “Studio Legale Melorio” si rende disponibile al “gratuito patrocinio”, garantendo il diritto di difesa e ponendo l’onorario a carico dello Stato, nei casi di persone che non abbiano mezzi adeguati, o si trovino in condizioni economiche precarie, o, infine, non possano provvedere in maniera autonoma al pagamento delle spese giudiziali.